CAMPOBASSO – Elezioni comunali di Termoli, il campo progressista può essere definito tale solo se promuove e antepone un programma di riforme per il progresso della città ai nomi. Che tra l’altro devono avere una loro coerenza con la storia politica delle forze di coalizione.
Lo sostiene il consigliere regionale del M5S Angelo Primiani che aggiunge “Il timore, invece, è che questo non stia avvenendo in vista delle prossime elezioni amministrative, e che si commetta così un errore che il centrosinistra potrebbe pagare a caro prezzo nel confronto con la destra.
L’invito accorato che mi sento di fare, ancor di più dopo il risultato in Sardegna e convinto che il dialogo e il confronto siano alla base della costruzione di un percorso efficace, è di riconsiderare le posizioni assunte di recente, quindi coinvolgere i civici nella discussione e concordare un progetto credibile, solido, chiaro e che rispecchi i valori di tutte le forze disposte a scendere in campo. Gli stessi principi che gli elettori si aspettano di vedere espressi all’interno dell’assise cittadina.
La logica dei nomi calati dall’alto rischia invece di comprimere eccessivamente il dibattito politico, svuotandolo di contenuti e di temi. A maggior ragione se quei nomi non hanno una coerenza intrinseca con i partiti disposti a sostenerli. E se il campo progressista vuole davvero offrire un’alternativa seria ai termolesi, dovrebbe innanzitutto valorizzare le risorse che ha al suo interno, chi nelle istituzioni si è fatto le ossa e continua a investire energie e competenze per la collettività.”
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