TERMOLI – Arrestato un 41enne per rapina aggravata. Lo scorso febbraio l’uomo entrò in una profumeria del centro della città costiera e scappò con un bottino di 240 euro. Per lui sono scattati gli arresti domiciliari.
“A conclusione di un’attività d’indagine, – si legge in un comunicato dell’Arma – svolta sotto la costante direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino ed avviata a seguito di una rapina perpetrata in un esercizio commerciale termolese il 2 febbraio scorso, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Termoli hanno rintracciato
in provincia di Foggia e tratto in arresto – in esecuzione di un’ordinanza di applicazione misura cautelare – un 41enne originario di San Giovanni Rotondo (FG), già titolare di numerosi precedenti penali e/o di polizia anche dello stesso genere, ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata, previsto e punito dall’articolo 628 comma
3° del Codice Penale.
Il citato provvedimento esecutivo è scaturito dalla piena condivisione, da parte dell’Autorità Giudiziaria, delle risultanze investigative ottenute dai militari del suddetto Comando Arma i quali, avviate le indagini in seguito ad un intervento effettuato nell’immediatezza del fatto a cui era seguita una formale denuncia da parte della vittima, riuscivano poi ad individuare il 41enne quale effettivo autore materiale della condotta delittuosa per cui si procede.
In occasione del fatto delittuoso, il malfattore era entrato in una profumeria di questo centro in orario di apertura e, tenendo una mano in tasca simulando di avere la disponibilità di un’arma non meglio specificata, aveva minacciato la commessa facendosi consegnare l’incasso giornaliero pari a 240 euro, prima di dileguarsi a piedi
per le vie limitrofe.
Pertanto in seguito all’emissione della citata ordinanza l’uomo, anche grazie al supporto dei militari della Compagnia Carabinieri di Manfredonia (FG), veniva rintracciato in provincia di Foggia e previa notifica con contestuale esecuzione del provvedimento, veniva tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari”.
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