CAMPOBASSO – Estorceva denaro all’ex amante, un 40enne è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Si è fatto consegnare 20mila euro per non rivelare al marito la loro breve relazione extracongiugale.
A conclusioni delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Campobasso è stato arrestato dagli agenti della Guardia di Finanza un 40enne del posto. Il Comunicato della Procura della Repubblica di Campobasso a firma del Procuratore dott. Nicola D’Angelo rileva “Nelle prime ore della mattinata odierna, in Campobasso, i militari della sezione di p.g. aliquota guardia di finanzia di questa procura della repubblica hanno dato esecuzione ad una misura cautelare coercitiva emessa dal gip di Campobasso su richiesta di questo ufficio; la misura applicata al soggetto indiziato di aver perpetrato una ripetuta condotta estorsiva è quella della custodia in carcere.
L’attività di indagine, coordinata da questo ufficio e condotta dalla sezione di p.g. aliquota guardia di finanza di questa procura, ha consentito di acquisire riscontri circa una reiterata azione estorsiva da parte di un uomo campobassano, dell’età di 40 anni vicino ad ambienti criminali che avrebbe indotto la vittima, una donna coetanea, originaria del capoluogo molisano ma domiciliata in provincia di Roma ad effettuare in suo favore ripetute dazioni di rilevanti somme di denaro.
Sono stati riscontrati nello specifico, flussi di denaro dalla persona offesa verso l’arrestato per un ammontare complessivo di quasi ventimila euro che la donna gli avrebbe corrisposto a fronte della minaccia di rilevare al di lei marito la loro breve relazione extraconiugale.
Le dazioni di denaro, per quanto rilevanti, non placavano l uomo, ed anzi col passare dei mesi le richieste vi venivano via via più frequenti, così determinando la donna ad avere reazioni più ferme che ,a propria volta, l arrestato avrebbe fronteggiato con minacce sempre più gravi.
Nello specifico, alla prospettazione di infliggere alla persona offesa pregiudizi reputazionali, si sarebbe accompagnata, con sempre maggiore frequenza, la minaccia di recare gravi danni ai beni aziendali di famiglia e alla stessa incolumità fisica della vittima e dei suoi prossimi congiunti.
Si tratta di una dinamica tipica delle condotte estorsive volte a farsi sempre più esose e pesanti quanto più si intravede, nella vittima, una condizione di debolezza; più si cede e più si viene sopraffatti e l unica via di uscita è la denuncia.
In effetti anche in questo caso, la progressione delle condotte minatorie faceva sprofondare la giovane donna in uno stato di terrore sempre più intenso; fortunatamente ella riusciva non senza sofferenza, a superare le paure denunciando l accaduto alle forze dell’ordine.
L’attività svolta è espressione della costante attenzione, da parte delle FF.PP. e della magistratura, all’insorgenza dei fenomeni criminali al fine di adottare azioni repressive tempestive e conferma la fondamentale importanza – tanto in ipotesi di condotte estorsive, quanto nei casi di violenza di genere – della denuncia da parte delle vittime unico strumento che consente, alle vittime, di ottenere tutela. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, nel corso delle quali l’ indagato potrà esperire, in ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito.”
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