
CAMPOBASSO – Accogliamo con molto interesse la riflessione dell’avv. Aldo De Benedittis già assessore al Comune di Campobasso con la Giunta Di Bartolomeo sulla scelta del candidato sindaco del centrodestra.
Aggiungiamo d’accordo con lui, che in questo momento di smarrimento del centrodestra nella scelta di un candidato credibile, maturo, capace, dotato di passione per la propria città e in grado di condurre un capoluogo di regione che ha bisogno di scelte coraggiose per riprendere il cammino di capofila di una regione che diventa sempre più piccola e impoverita nei numeri, demografici sociali e produttivi, ci vuole una scelta oculata e ponderata. Insomma un candidato sindaco capace di impostare un dietro front, rispetto al passato, sostanziale ed immediato, attraverso interlocuzioni sulla base di idee e programmi facilmente spendibili e gestibili con tutte le forze istituzionali locali e del Governo centrale. E poi basta che ad ogni tornata elettorale in mancanza di nomi ci si catapulta sui soliti nomi della politica regionale e locale, cerchiamo di adattarci ai modelli più innovativi di alcune regioni o addirittura ad alcuni schemi europei. Dopo 5 anni si valutino le cose fatte e gli impegni assolti e se non sono condivisi dalla città e dalla società operativa e civile si cambi! Ma che scelga la comunità!
Al. Cia.
“Errare è umano, perseverare è diabolico. Sul sindaco non si può più sbagliare – dice l’avv. Aldo De Benedittis ex assessore comunale del centrodestra nella sua lettera appello -. Ci hanno regalato un bel caldo questi primi giorni di aprile. Un caldo che va di pari passo con quello che si percepisce nella politica cittadina, nel centrodestra in particolar modo.
Ad ogni tornata elettorale ci si interroga se palesarsi per primi o per ultimi possa portare vantaggi o svantaggi nell’ottica del consenso, ma puntualmente si rischia, tra una teoria e l’altra, di perdere di vista l’obiettivo principale: il bene della Città.
Se ne sentono di ogni tipo: dall’autonomia differenziata alla sanità, passando per l’annessione all’Abruzzo o a convenzioni più o meno improbabili, senza mai, però, soffermarsi su ciò che conta, che altro non è che l’ascolto delle esigenze e delle aspettative dei cittadini.
Il centrodestra, che ha su base nazionale e regionale il vento in poppa, rischia di minare la certezza di una vittoria che era (ed è) a portata di mano.
Non me ne voglia nessuno: capisco e comprendo, avendo fatto politica, le logiche di partito e delle relative segreterie del centrodestra, che indubbiamente sono chiamate a realizzare risultati per mostrare la loro forza, ma questo non necessariamente stride con la scelta di un candidato vincente. Oggi, un candidato sindaco autorevole e vincente, che abbia ben definita la visione dei prossimi anni di Campobasso, è necessario, anche per evitare i risultati non particolarmente lusinghieri come quelli di cinque anni fa.
Un candidato senza future velleità, che voglia dedicarsi solo ed esclusivamente a Campobasso e che non voglia usare la carica di Sindaco come trampolino di lancio per futuri ed ulteriori appuntamenti elettorali.
Oggi, questo meritano i campobassani: un sindaco che sia facilmente individuabile e disponibile all’interno della comunità cittadina, che sappia essere catalizzatore e sintesi di un’intera coalizione e che eviti di mettere gli elettori di centrodestra nella condizione di fare un voto disgiunto.
Mi auguro che le segreterie regionali e nazionali della coalizione di centrodestra non perdano la grande opportunità di vincere.”
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