ISERNIA – Questa la risposta della consigliera comunale di Isernia Elvira Barone al sindaco Castrataro dopo la decisione di lasciare la maggioranza per passare nel gruppo misto.
“Leggo le considerazioni del sindaco Castrataro in merito alla mia decisione – legittima – di prendere le distanze dalla maggioranza e dal Movimento 5s e rimango senza parole!
Sono io quella che ha tradito la volontà popolare ma, dimentica il sindaco – dice Elvira Barone – (o fa finta di dimenticare) che per ben due volte ha cacciato due suoi assessori per motivi che non sono ancora chiari.
Per il sindaco, quindi, io non posso decidere della mia attività politica perché così tradisco i miei elettori.
Lui invece può cacciare due professionisti eletti, i più votati, e non tradisce la volontà degli isernini che li hanno scelti!
Resto interdetta anche di fronte alle parole con le quali ha commentato la mia decisione, legittima e maturata in piena libertà, di non voler più sostenere più la maggioranza silenziosa e silente del Comune.
Quando non si hanno argomenti, si passa alla denigrazione e agli attacchi scomposti.
La mia attività politica in questi due anni è stata di certo superiore a quella di molti dei suoi consiglieri che troppo spesso alzano solo la mano: il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, le strisce rosa per le donne in attesa e le neo mamme, il dibattito culturale pubblico sulla Shoah, la sistemazione del manto stradale di via Lorusso, gli autobus scolastici per la scuola di S. Lazzaro, la piantumazione di alberi in due scuole della città in occasione della giornata mondiale degli alberi, l’iniziativa sul dono sospeso.
Attività politica di una semplice consigliera e, ricordo al sindaco, che ho dovuto faticare e non poco per portare questi temi in Aula.
Sinceramente – conclude la consigliera comunale di Isernia Elvira Barone – non credo che il contenuto e il tono della nota stampa di Castrataro appartengano ad un sindaco che si professa progressista. Ho trovato alcune sue parole denigratorie e offensive, eppure ho solo esercitato un mio diritto.
Ho scelto liberamente di non appoggiarlo più: un mio diritto ma anche un dovere, perché ascolto tanti cittadini delusi, che non hanno trovato risposte nella azione politica che assieme alla Giunta e alla maggioranza sta portando avanti.
Sfido il sindaco Castrataro a farsi giudicare oggi dagli elettori: chissà che la realtà non diventi assai diversa da quella che lui racconta.”
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