CAMPOBASSO – Disagi alla città di Campobasso sull’approvvigionamento di acqua nei giorni scorsi, “Molise Acque” risponde a Grim Scarl sottolineando che quest’ultima è stata avvisata.
Il Consiglio di amministrazione di “Molise acque” spiega nei dettagli quanto avvenuto “L’Azienda Speciale Regionale Molise Acque ha avuto notizia attraverso gli organi di stampa e altri mezzi di informazione di un comunicato diramato in data 12 maggio 2024 da GRIM SCaRL i cui contenuti non risultano corretti, essendo state fornite notizie, dati e circostanze non corrispondenti alla realtà dei fatti.
Nel comunicato di GRIM SCaRL si sostiene che l’ASR Molise Acque “ha ritenuto arbitrariamente di ridurre l’apporto di acqua al proprio serbatoio di Cese Basso, omettendo le preventive ed obbligatorie comunicazioni da inoltrare alla cittadinanza e alla GRIM SCaRL, gestore del Servizio Idrico Integrato della Città di Campobasso”.
“Il comunicato prosegue sostenendo che la chiusura del flusso idrico di cui trattasi “non è stato preceduto, come doveva, da un programma di chiusura dell’alimentazione della rete, indispensabile per la ricostruzione del livello idrico del serbatoio e non ha consentito la GRIM di poter avvertire la popolazione e gli uffici preposti”.
Quanto sostenuto da GRIM, sopra testualmente riportato, non risponde alla realtà dei fatti.
Infatti, contrariamente a quanto affermato da GRIM, già con una prima nota inviata dall’Azienda (prot. 7075 del 19 aprile 2024) a GRIM, EGAM, alla Regione Molise nonché alle Prefetture di Campobasso e Isernia e a tutti i Comuni serviti, si invitavano tutti i soggetti in indirizzo a provvedere ad una indispensabile ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica al fine di limitare possibili disservizi sottolineando il pieno impegno da parte dell’ASR Molise Acque a garantire i livelli comunque al di sopra di quelli minimi previsti dal vigente Piano Regolatore Regionale delle Acque (PRRA).
Con la successiva nota prot. 8025 del 06 maggio 2024, avente ad oggetto “Riduzione costi Aziendali. Comunicazioni”, indirizzata, tra gli altri, a GRIM SCaRL, EGAM, Regione Molise e alle Prefetture di Campobasso, Isernia, Benevento, Avellino, Foggia e Caserta nonché a tutti i Comuni serviti, l’ASR Molise Acque prospettava il rischio di una immediata riduzione della potenza elettrica erogata in ragione delle difficoltà nell’onorare gli impegni di pagamento nei confronti del fornitore di energia elettrica.
Nella medesima nota si sottolineava l’estrema delicatezza ed urgenza della questione poiché al fermo degli impianti di sollevamento sarebbe potuto conseguire, in ipotesi, un’interruzione dell’erogazione idrica.
Per cui, al fine di scongiurare tale evenienza, l’ASR Molise Acque anticipava espressamente la riduzione del funzionamento degli impianti di sollevamento (ferma restando l’erogazione della risorsa idrica ad un livello comunque superiore rispetto ai limiti minimi previsti dalle vigenti disposizioni normative) invitando tutti i soggetti in indirizzo, ciascuno per quanto di propria competenza, ad una indispensabile ottimizzazione della risorsa idrica tesa a ridurre i consumi per consentire all’ASR Molise Acque di mantenere i consueti livelli di efficacia ed efficienza del servizio svolto.
Quanto precede, risultante da documenti ufficiali acquisiti al protocollo, consente di smentire quanto ulteriormente riportato nel comunicato stampa di GRIM – in cui si sostiene ripetutamente che il predetto gestore non era a conoscenza delle minime riduzioni del flusso idrico, grossolanamente fatte passare per interruzione del flusso idrico, cosa invece completamente diversa e mai verificata – poiché quest’ultima risultava preventivamente avvertita al pari di tutti gli altri destinatari delle suddette missive.
Sotto il profilo strettamente tecnico, poi, l’ASR Molise Acque si trova costretta a smentire quanto riportato nel comunicato, ossia che la GRIM sarebbe stata impossibilita “ad avviare qualsiasi attività volta ad evitare tale disagio, in quanto il serbatoio è gestito direttamente ed esclusivamente da Molise Acque, trovandosi la valvola che regola l’alimentazione della rete nella camera di manovra del suddetto serbatoio, a cui il personale della GRIM non può accedere”.
Quanto sostenuto da GRIM non risulta tecnicamente corretto poiché la chiusura della suddetta valvola avrebbe comportato un rapido svuotamento della rete idrica comunale a valle oltre che una tracimazione del serbatoio di testata e l’effettiva interruzione della fornitura idrica. Inoltre, l’eventuale regolazione della stessa da parte di questa Azienda avrebbe presupposto la conoscenza delle reali esigenze idriche delle utenze finali note unicamente al gestore della rete idrica comunale.
Al contrario, le regolazioni andavano effettuate, partendo da “valle” e, quindi, agendo a tutela dei cittadini sulla rete idrica di competenza del comune e, per tale ragione, rientravano tra gli interventi di esclusiva competenza della GRIM.
Per cui da quanto precede risulta evidente che GRIM era stata preventivamente e tempestivamente avvertita e che l’unico intervento tecnico da effettuare per scongiurare i disagi era di competenza esclusiva di GRIM e del personale da essa incaricato. È da evidenziare che la GRIM, direttamente o per tramite di società esterne, resa edotta della riduzione in atto, aveva la possibilità di controllare e verificare in real-time la situazione di fatto mediante rilevazione da telecontrollo e annessi alert.
Parimenti, come avvenuto in passato in similari circostanze con il precedente gestore comunale, essendo stata tempestivamente avvertita, era compito istituzionale ed onere della GRIM procedere con le comunicazioni alla cittadinanza, espletando quanto altro previsto in ragione del suo ruolo e della sua funzione di attuale gestore, come tale tenuto, tra l’altro, al controllo e al monitoraggio delle reti idriche comunali ad essa ormai, da tempo, affidate.
Si precisa inoltre che la valutazione che ha determinato la necessitata scelta di ridurre il flusso idrico è stata dettata dall’esigenza di contenere i costi energetici per cui sono prive di fondamento le affermazioni in senso contrario formulate da parte di GRIM.
Infine, nel comunicato diramato da GRIM, si omette di riferire che quest’ultima società di gestione risulta debitrice dell’ASR Molise Acque di ingenti somme relative al servizio continuativamente e puntualmente reso dal grossista, ASR Molise Acque, reiteratamente richieste, in quanto scadute, e ad oggi non ancora corrisposte.
L’ASR Molise Acque, diffidando dalla diffusione di notizie ed informazioni prive di fondamento, si riserva comunque di tutelare la propria immagine nonché i propri diritti e interessi in tutte le sedi ritenute all’uopo competenti.”
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