CAMPOBASSO – Da oggi dall’invaso di Occhito, lago artificiale posto per metà nella provincia di Campobasso e per l’altra metà in quella di Foggia con una capacità di conferimento di 250 milioni di metri cubi, non uscirà più una goccia d’acqua per uso irriguo.
L’invaso negli ultimi giorni si è abbassato notevolmente con una portata di 46 milioni di metri cubi di acqua che è quella di riserva e che serve per l’utilizzo potabile. Nel 2023 allo stesso giorno, il 12 agosto, la capacità della diga segnalava una disponibilità idrica di 164.442 milioni m3, quattro volte superiore a quella odierna. Ieri, intanto, c’è stato il rilascio degli ultimi 2 milioni di metri cubi destinati ovviamente alla Capitanata dove arriva per irrigare le vaste coltivazioni di ortaggi e alberi da frutta che insistono soprattutto nel foggiano. Una situazione drammatica, una vera e propria calamità per l’agricoltura del nord della regione pugliese in particolare per le coltivazioni di ortaggi, quelli già in terra e quelle che in questo periodo dovranno essere messe a dimora che arrivano a maturazione sotto le feste di Natale e che per l’avvio della prima fase vegetativa hanno bisogno di acqua programmata e costante. Sul versante molisano il problema, probabilmente, è meno sentito in quanto pochissimi sono gli orti rimasti sulle sponde ad ovest del lago nei territori di Sant’Elia a Pianisi, Macchia Valfortore e Pietracatella ma ugualmente rilevante per motivi ambientali e paesaggistici per l’effetto, in queste condizioni, che il lago offre all’occhio di naturalisti, pescatori e quanti frequentano le rive e per la fauna esistente.
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