
VENAFRO – Continua il viaggio della silloge poetica ‘Nuda memoria’ di Marilena Ferrante.
Dopo aver fatto tappa a Isernia approda anche a Venafro il nuovo libro della docente, scrittrice e giornalista Marilena Ferrante. La raccolta poetica, intitolata ‘Nuda memoria’ edita da SetArt Edizioni, è il resoconto di quella consapevolezza che ritiene valore aggiunto l’essenza riposta nell’insieme dei ricordi e che trae la sua ispirazione in una sorta di viaggio fotografico fatto di sensazioni vissute che aspettano di essere riprodotte per tracciare sulla linea degli accadimenti la propria riconosciuta identità. La memoria naturalmente è nuda perché non ha bisogno di orpelli in quanto essa chiede solamente di essere rievocata in modo da restituire al presente ciò che sembrava essersi perduto nelle segrete del tempo trascorso.
L’appuntamento, promosso dall’Associazione Venus Verticordia, avrà luogo mercoledì 30 ottobre alle ore 18:00 nella suggestiva scenografia che appartiene alla Palazzina Liberty. Qui la scrittrice Marilena Ferrante presenterà al pubblico venafrano la sua nuova silloge e per l’occasione sarà affiancata dalla professoressa Maria Assunta Prezioso e dall’avvocato Giuditta Di Cristinzi, le quali porranno in essere un dialogo articolato con l’autrice. Il pomeriggio letterario sarà impreziosito dalle incursioni musicali di Sergio Marchetta che presterà la sua voce nella declamazione dei versi poetici della Ferrante.
La scrittrice dopo averci fatto conoscere a fondo il suo pensiero e la sua poetica attraverso diverse pubblicazioni – ricordiamo le tre raccolte poetiche, “Quel che avrei potuto dirti”( 2015), “Un passo dal cuore” ( 2016) entrambe per Volturnia Edizioni, “Gli occhi del silenzio” ( Bertoni Editore, 2021) e il romanzo “La neve di marzo” per L’Erudita di Giulio Perrone ( 2021), un’opera questa che in qualche modo anticipava già il meccanismo della memoria, come conferma questa intuizione contenuta tra le pagine del libro “fu quello il momento in cui andai indietro nel tempo e trovai la culla silenziosa delle parole che dissero poi il mio narrare” e che adesso ha trovato uno spazio maggiore tra i versi della silloge – propone ai lettori questo suo ‘ritorno alla poesia’ pronto ad assumere le sembianze di un vero e proprio percorso che parte dalla “radice consapevole di quanto il cassetto della memoria di ciascuno possa essere la miracolosa strada da intraprendere per allargare il cuore, dilatare gli istanti di vita vissuta in ogni angolo abbandonato dell’anima.”
La poesia narra all’uomo le sue vicende interiori, per questo non rischierà mai di essere fuori moda e anche perché la bellezza nascosta dell’arte poetica si rintraccia nella sua caparbietà di farsi antidoto al male di vivere. La poesia, a dirla con Garcìa Lorca, non cerca infatti seguaci ma amanti.
Federica Passarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA