
VENAFRO – “Con la gentilezza si può scuotere il mondo”, ispirandosi ad un pensiero di Gandhi, prende il via dalla primaria di Monteroduni il progetto sul bullismo e il cyberbullismo dell’Istituito “A. Giordano” di Venafro.
Un percorso educativo improntato sulla gentilezza e le sue forme è stato presentato questa mattina all’Istituto Omnicomprensivo “A. Giordano” di Venafro, presso il plesso di Monteroduni, dalla associazione Stop Bullismo Odv Macchia d’Isernia.
All’incontro hanno partecipato il dirigente scolastico Marcellino D’Ambrosa, il vicepreside Marco Fusco nonché referente provinciale sul bullismo e cyberbullismo, il presidente dell’associazione Stop Bullismo Odv Macchia d’Isernia Fabio Iannucci, Floriana Di Pietro Psicologa/Psicoterapeuta e la docente Paola Di Iorio referente bullismo e cyberbullismo per l’Istituto venafrano che ha curato la moderazione dell’incontro.
«Aiutare un bambino a crescere in modo emotivamente equilibrato è diventato un compito sempre più arduo – ha sottolineato nel suo intervento Floriana Di Pietro -. E’ fondamentale che il bambino, nelle diverse tappe di questo processo, arrivi ad acquisire una competenza emotiva che gli permetta, poi, di sviluppare le diverse abilità sociali e di essere in grado di badare a se stesso in maniera autonoma. La formazione emotiva avviene inizialmente in famiglia ed in stretta collaborazione, poi, con la scuola: il bambino inizia a pensare a sé, come persona, attraverso i feedback che raccoglie dai rapporti che costruisce anche al di fuori della famiglia. Oggi nella scuola primaria di Monteroduni abbiamo creato uno spazio di dialogo sul tema della gentilezza e delle emozioni all’interno del gruppo, che rappresenta per i bambini un contesto affettivo, in cui condividere compiti ed obiettivi».
Oggi c’è bisogno di gentilezza per cambiare le cose e, come ha ricordato la moderatrice dell’incontro Paola Di Iorio, arricchendo il dialogo con i bambini con una bella citazione di Mark Twain: «La gentilezza è una lingua che il sordo può sentire ed il cieco può vedere: perché è armoniosa la gentilezza, vibrazione delicata che invade l’animo e lo addolcisce».
Fabio Iannucci dell’Associazione “Stop Bullismo ODV Macchia d’Isernia” motiva questa collaborazione con la Scuola sottolineando l’importanza della condivisione: «Abbiamo cercato di rendere questo tempo insieme significativo in termini di condivisione e scambio, oltre che di conoscenze. L’educazione emotiva in aula può diventare una compagna di strada dei saperi cognitivi, dello sviluppo delle competenze e delle abilità. Ed oggi i bambini ci hanno insegnato ancora una volta moltissimo! Ringraziamo gli insegnanti e i bambini per la splendida accoglienza ricevuta. È attraverso i piccoli gesti che può nascere una grande rivoluzione».
Il referente provinciale per il bullismo e il cyberbullismo Marco Fusco, ha portato i dati del Molise sui casi registrati nelle scuole, sottolineando l’importanza di una strategia educativa che non escluda nessuno: «Quali soluzioni? Le strategie possono essere tante, ma non possono prescindere da 2 pilastri. Il primo: creare una sinergia tra tutte le Istituzioni in campo e coinvolgere sul problema l’intera società civile. Il secondo: creare e diffondere una corretta informazione sul fenomeno, offrendo strumenti di aiuto per arginare fenomeni come bullismo cyberbullismo, fake news ed hate speech e aprire, allo stesso tempo, un dibattito e un confronto circa le strategie per migliorare il nostro modo di comunicare, formarci e apprendere».
«A scuola – ha sottolineato il Preside Marcellino D’Ambrosa – abbiamo non solo scelto di parlare della gentilezza, ma di praticarla, renderla visibile e farla nostra. Rendere visibile la gentilezza, genera gentilezza declinando le Nuove Linee di Orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo».
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