Chiusa la vertenza Vibac di Termoli: salvati 80 posti di lavoro, 43 gli esuberi

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CAMPOBASSO – Si è chiusa oggi, nella sede della Giunta regionale, la vertenza Vibac, storica fabbrica del nucleo industriale di Termoli.

“Con questo appuntamento in Regione si chiude – si legge in una nota diffusa dalla Femca Cisl – la fase amministrativa della procedura di licenziamenti collettivi della Vibac. questa vertenza, come già ampiamente rappresentato, è stata incentrata su diverse strategie.

La vertenza è durata circa 3 anni, sfruttando il più possibile l’ammortizzatore sociale per dare la possibilità al mercato di riferimento della Vibac di riprendere le commesse perse a seguito delle numerose crisi, sia dal punto di vista geopolitico mondiale che dal punto di vista della crisi energetica e delle materie prime che, come Italia, stanno vivendo tutte le aziende del settore. Siamo partiti, nelle prime battute della vertenza, da una dichiarazione di esubero di 116 lavoratori, per passare in una seconda fase a 90, per poi traguardare il numero finale di 43 esuberi.

La vertenza in termini complessivi ha visto diverse criticità e diverse fasi complesse. Siamo stati tra i primi in Italia a mettere in piedi i percorsi legati alla transizione occupazionale, prendendoci il tempo necessario a mettere in moto il progetto gol (garanzia occupabilità lavoratori) con l’ausilio di ammortizzatori sociale ad hoc, oltreché cercare di prendere il tempo necessario a ridurre gli esuberi iniziali. abbiamo sempre agito con la massima trasparenza e la totale condivisione delle strategie e dei percorsi sindacali in tutti i consessi assembleari.

Abbiamo sempre portato avanti, solo ed esclusivamente – evidenzia il sindacato – le posizioni che i lavoratori hanno votato in assemblea, con il solo obiettivo di portare a casa il migliore dei risultati e non farci tentare da posizioni preconcette, populiste e demagogiche che avrebbero sicuramente accattivato la simpatia di alcuni ma che avrebbero, in conclusione, danneggiato gli interessi complessivi dei lavoratori della Vibac.

Oggi, ovviamente, non c’è niente per cui gioire, nonostante l’azienda nella riunione odierna ha confermato l’impegno di mantenere 80 posti di lavoro a Termoli, perché gli esuberi sono ancora presenti. la drammatica situazione di partenza è stata quantomeno ridimensionata nei numeri, che altrimenti sarebbe stata, se le condizioni fossero rimaste quelle di partenza, come tutti abbiamo pensato, il preludio di una chiusura di tutto lo stabilimento di lì a breve.

Nella riunione odierna abbiamo strappato un ulteriore impegno all’azienda, ovvero quello di procrastinare la data oramai scaduta degli incentivi all’esodo, garantendolo, nelle more dell’accordo generale, l’incentivo anche a chi risulterà nelle liste degli esuberi, sempre con lo scopo di cercare di ridurre il più possibile l’impatto sociale.

Infine, abbiamo con forza rappresentato ai vertici regionali e alle istituzioni competenti – conclude la Femca Cisl – di non lasciare soli, al proprio destino, quei lavoratori in esubero, bensì di attivarsi per il mezzo del progetto gol e di tutte le politiche attive del lavoro disponibili allo stato attuale, traguardando i necessari percorsi di reinserimento nel mondo del lavoro”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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