
CASTELPETROSO – Questa mattina, giovedì 8 maggio, nella basilica minore di Maria Addolorata la presentazione della targa con il parroco antimafia padre Maurizio Patriciello, per ricordare piccolo Giuseppe Di Matteo vittima della mafia.
L’omicidio di Giuseppe Di Matteo venne commesso a San Giuseppe Jato, l’11 gennaio 1996, da esponenti mafiosi nel tentativo di impedire che il padre, Santino Di Matteo, collaboratore di giustizia ed ex-mafioso, collaborasse con gli investigatori. L’omicidio ebbe grande risalto sui mezzi di comunicazione italiani. Il cadavere non fu mai ritrovato perché venne disciolto in un fusto di acido nitrico.
A benedire la targa che ricorda ai posteri l’orribile sacrificio del piccolo Giuseppe Di Matteo, il vescovo della diocesi Campobasso-Bojano, Biagio Colaianni. Presente anche la mamma coraggio, impegnata nella lotta alle malattie rare, Palmina Giannini.
“La mafia, stupida e disumana, dopo averlo rapito – ha affermato padre Maurizio Patriciello – lo tenne prigioniero per 779 giorni, prima di decretarne la morte. Dopo averlo strangolato, senza pietà, senza la minima ombra di umanità, il suo corpo fu disciolto nell’acido. Piccolo angelo, dal paradiso dove sei, prega per noi. Ringrazio – ha concluso padre Patriciello – il Sindaco di Castelpetroso, il vescovo di Campobasso, gli insegnanti, i bambini per la loro presenza. Dio vi benedica”.
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